Conoscere qual è davvero l’origine del cane dovrebbe farci accettare una volta per tutte il fatto che questo meraviglioso animale, che abbiamo la fortuna di avere al nostro fianco, DEVE vivere insieme a noi.
Questo non significa antropomorfizzarlo o renderlo un bel soprammobile ma significa che deve poter condividere la sua esistenza con il suo branco umano, e non perché ci siano chissà quali gerarchie da far rispettare, il cane NON E’ UN LUPO! (per approfondire clicca qui) ma perché la sua natura fa sì che necessiti, al fine che possa davvero capirci e conoscerci in profondità (quando si dice “il mio cane comprende anche i miei stati d’animo”), di avere uno scambio continuo con i suoi partner umani.
Solo così lui può assimilare il nostro linguaggio, non solo verbale, ma soprattutto quello fatto di posture, di mimica facciale, di movimenti, di volume della voce e di cadenze particolari (comunicazione para-verbale e non verbale) e solo così può far suo il nostro modo di comunicare, in poche parole: ha bisogno di guardarci, di leggerci, di interagire con noi il più possibile.
Non aprirò in questo contesto l’enorme parentesi sulla qualità del tempo che passiamo insieme al nostro compagno di viaggio, ma non posso non ricordare che questo tempo è fondamentale per l’equilibrio psicologico del cane e quindi per la nostra convivenza con lui.
Questo breve articolo in sintesi ha come unico obiettivo quello di far passare il concetto che la frase, troppe volte sentita: “il mio cane non sta in casa con noi, vive fuori, ma ha a un giardino di tremila metri quadri tutto per lui” è una bestialità, un’affermazione del tutto priva di fondamenti logici prima ancora che etologici, fatta da proprietari che si vogliono lavare la coscienza per il troppo tempo che lasciano totalmente solo il loro cane, un’affermazione che non vorrei mai più sentire, ma che so che sentirò chissà quante altre volte ancora.
Per concludere, il cane è fatto per vivere in gruppo, sia esso un gruppo di cospecifici o un gruppo formato da canis (lupus) familiaris e homo sapiens, solo così può formarsi appieno, etologicamente parlando, ma soprattutto solo così potremo godere in modo profondo e unico quell’esperienza meravigliosa che è la vita insieme a lui.